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Dopo la battaglia

Bobò Bobò Pippo Delbono

Produzione: Compagnia Pippo Delbono/Emilia Romagna Teatro Fondazione/ Teatro di Roma / Théâtre du Rond Point- Parigi / Théâtre de la Place - Liegi         si ringrazia: Teatro Pubblico Pugliese e Cinémathèque Suisse

Premio UBU 2011  - Miglior Spettacolo  -

Pippo Delbono nella sua nuova creazione, dal mistero alchemico del suo sguardo, si apre a una composizione strumentale che sfocia in flusso continuo, trapassa lo spazio, per traghettare verso poesia del divenire.Con impeto, nutrito di ardimento dalla valenza testimoniale della sua cifra artistica,mescola la pulsazione ritmica della danza con musica e parola,per trasfigurare il dolore del presente in fede nel futuro, in armistizio per chi ha il coraggio di guardare cosa succede: Dopo la battaglia.

Una tessitura priva di trama lineare, che spalanca le porte del nostro buio esistenziale, verso un viaggio visionario a tappe e quadri drammaturgici, per mostrarci senza falsi pudori la verità della follia, della prigionia, per reclamare quel disperato bisogno d’amore cui tutti aspiriamo. Un’onda di bellezza in moto perpetuo volteggia sul palco, i componenti storici della Compagnia Delbono, irrompono continuamente nell’inatteso, in un mare in perenne metamorfosi, dove per salvarsi, bisogna naufragare. Delbono fiancheggia e sospinge i suoi sodali compagni di scena e viaggio, in uno spazio-mente grigio, dalle atmosfere magrittiane, tinteggiato dai colorati e originali costumi creati da Antonella Cannarozzi, che diventa folgorante crocevia dell’immaginario, dove si alternano figure che rappresentano la nostra società e cultura senza veli, i vizi e le miserie di un popolo ingabbiato e cieco, mosso a comando, flash di vita tra viltà ed eroismi.

Riecheggiano in un rito laico e sacrale le parole tratte da testi di autori straordinari: Artaud,Kafka, Alda Merini, Pasolini, Whitman,Alejandra Pizarnik. Le note di Verdi, Elis Regina, Irene Jacob, Pagani, Maria Salgado e il violino dal vivo con le musiche originali di Alexander Balanescu. Il debutto padovano ha visto ospite d’eccezione sul palco Marie Agnes Gillot, étoile dell’Opera di Parigi. Uno spettacolo che rappresenta una tappa importante nel percorso artistico di Delbono, che immette una linfa diversa nel suo linguaggio, puntando anche su effetti video e atmosfere cinematografiche, ospitando artisti che sentono sulla pelle le sue emozioni, proiettando la sua ottica verso il femminile. Gran direttore d’orchestra di questa sarabanda saettante, di questo inno all’amore vero, quello che supera diversità, razzismo, emarginazione, è Bobò, cui Pippo dedica lo spettacolo. Nella sua storia personale, nei suoi anni in manicomio, nella sua sordità, nella sua spontanea grandezza attoriale, c’è l’anima della rappresentazione, c’è la libertà di essere oltre l’apparenza e le regole. A volte nei labirinti che ci imprigionano, succede che si esce dal cammino segnato dal destino personale, a volte danzare per non sentirsi perduti, danzare trasformandosi in rose dal profumo di un giardino ritrovato , danzare come parole sulla bocca di un muto, indica la strada, una via d’uscita, per tornare a essere. Per sentirsi finalmente in pace dopo la battaglia.

03/05/2011 - PADOVA - TEATRO VERDI

uno spettacolo di Pippo Delbono

con Dolly Albertin, Gianluca Ballaré, Bobò, Pippo Delbono, Lucia Della Ferrera, Ilaria Distante, Simone Goggiano, Mario Intruglio, Nelson Lariccia, Marigia Maggipinto, Julia Morawietz, Gianni Parenti, Pepe Robledo, Grazia Spinella

con la partecipazione straordinaria

di Alex Balanescu e Marie Agnes Gillot.

scene Claude Santerre

costumi Antonella Cannarozzi

musiche originali Alexander Balanescu

luci Robert John Resteghini

produzione: Compagnia Pippo Delbono,Emilia Romagna Teatro Fondazione, Teatro di Roma, Théâtre du Rond Point- Parigi, Théâtre de la Place - Liegi

si ringrazia: Teatro Pubblico Pugliese e Cinémathèque Suisse

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